La Biblioteca nell'Età Ellenistica
Nel mondo mediterraneo, nel periodo che va dalla
morte di Alessandro fino alla caduta del regno d'Egitto nel
dominio dell'Impero di Roma, è il Museo di Alessandria con la sua
Biblioteca la principale fucina di produzione culturale. Presso il
Museo si sviluppano nuove discipline. Nasce la filologia, per la
necessità di approntare edizioni critiche dei classici, in
particolare dei poemi omerici. Viene raccolto il corpo
completo degli scritti di Ippocrate, una settantina di opere, e si
costituisce una scuola di medicina, in cui ci si avvale della
possibilità delle dissezioni anatomiche. L'erudito Eratostene, che
si interessò di tutte le arti e fu il terzo Bibliotecario del
Museo, istituisce la geografia matematica e calcola il diametro
terrestre. Si produce la più alta matematica. Furono presso il
Museo: Euclide, l'autore degli immortali Elementi, e più
tardi Apollonio 4,
l'autore delle Coniche, e forse anche Archimede vi
soggiornò per qualche tempo.

Papiro di
Ossirinco 29 (Philadelphia, University of Pennsylvania
Museum)
Questo frammento di un rotolo di papiro è noto come Papiro di Ossirinco 29, e risale a una data intorno alla fine del I secolo d.C., secondo le indagini recenti. Il sito di Ossirinco si trova in Egitto, a sud de Il Cairo, e la città nel I secolo d.C. era un nodo commerciale con una popolazione in buona parte greca, oltre che egiziana. Questo frammento, scritto in greco, appartiene al Libro II degli Elementi di Euclide. L'opera fondamentale con cui ha inizio la matematica intesa come disciplina della razionalità, così come oggi la conosciamo. Il nostro frammento, insieme con pochi altri da Ossirinco, è sopravvissuto per una durata di venti secoli, e sono questi pochi frammenti i più antichi testimoni conosciuti degli Elementi. Il papiro è in effetti un materiale facilmente deperibile. Le prime copie complete di quest'opera che siano pervenute fino a noi risalgono invece al IX secolo d.C., e sono realizzate in un diverso materiale, la pergamena.
Da Neleo i libri di Aristotele
Non potevano mancare in Biblioteca le opere di Aristotele, il cui pensiero era al fondamento stesso della istituzione del Museo. Neleo conservava a Scepsi i libri che avevano costituito la dotazione del Liceo. Fu raggiunto da una missione inviata da Alessandria e per una cifra considerevole vendette i libri richiesti. Ma non tutti. Forse vendette, oltre ai libri di altri autori, solo i libri di Aristotele già pubblicati, la cui esistenza non si poteva negare, mentre conservò i libri cui Aristotele non aveva dato una forma definitiva adatta per la pubblicazione. I libri che rimenevano passarono ai suoi eredi. Che non erano persone istruite e pensarono di nasconderli in un buco sotto terra, forse per aspettare che il valore economico lievitasse a livello astronomico.
La biblioteca vivente
Quando il sovrano 5 proclamò una gara di poesia in onore di Apollo e delle Muse, avendo trovato sei letterati per la giuria, per il settimo si rivolse a quelli della Biblioteca, i quali indicarono Aristofane di Bisanzio, uomo onesto e dotto il quale tutto il giorno leggeva un libro dopo l'altro. Nella gara i poeti recitano i loro scritti e il popolo a gran voce esprime le proprie preferenze. I giudici attribuiscono i premi secondo la volontà del popolo, ma Aristofane è in disaccordo e attribuisce la vittoria al poeta che al popolo non è piaciuto. "È l'unico che è vero poeta, gli altri recitano versi non propri". Gli spettatori sono stupiti e con gran clamore disapprovano e dubitano anche dell'autorità di Aristofane. Allora Aristofane porta fuori alcuni degli infiniti volumi della Biblioteca, recita i carmi degli antichi scrittori e con argomenti precisi dimostra il furto letterario. Perciò il re cacciò con ignominia i falsi poeti e colmò di doni Aristofane e lo mise a capo della Biblioteca. Così il brillante filologo, che portava nella memoria una biblioteca vivente, divenne il quarto Bibliotecario del Museo.
4. Di Perga, in Asia minore, da non confondere con Apollonio Rodio, il poeta che fu secondo Bibliotecario del Museo.
5. Tolomeo IV Filopatore.
- Filopatore = che ama il padre.