ATENE - le scuole filosofiche

IV sec. a.C.

Leo von Klenze – l'Acropoli e l'Areopago (1836) (Monaco di Baviera, Pinacoteca di Stato)

Eccoci ad Atene nel IV secolo a.C., nella luce calda di un tramonto attico. La vista che ci si offre della collina sacra con i suoi templi e la statua colossale di Atena è maestosa. Sulla sommità il Partenone, dalla architettura perfetta, più in basso il colonnato dei Propilei, la porta monumentale, a cui si accede con una ripida scalinata. In primo piano il colle Areopago, con il tempio di Ares, sulla sinistra, immerso nella prima ombra della sera. In questa piazza si amministra la giustizia, in alcuni casi più gravi come il sacrilegio e l'omicidio. Oggi non sembra esserci una consulta di magistrati, ma solo un capannello di cittadini che si scambiano notizie o pettegolezzi. Non è qui che Socrate è stato giudicato, nel 399. Il processo si è tenuto nel piano, nell'Agorà, che è la vera piazza della democrazia. Da questa posizione vediamo solo uno scorcio della città nel piano, in fondo sulla sinistra, lì dove si trova l'Agorà. 

La veduta di Atene è maestosa, eppure l'epoca della potenza economica e militare è ormai trascorsa. All'inizio del secolo la competizione per l'egemonia vede Sparta contro Tebe, mentre Atene si limita a difendere il controllo dell'Attica. Nell'ultima parte del secolo la Grecia intera cade infine sotto il dominio della Macedonia, per opera di Filippo II a cui nel 336 succede il figlio Alessandro III, che sarà Alessandro il Grande. 

È in quest'epoca che si ha la nascita della filosofia, in risposta forse a una nuova domanda di cultura, fondata sulla consapevolezza che 'la parola è potere', in democrazia. Ecco l'elenco delle principali scuole filosofiche di Atene, con le rispettive date di nascita:

387
  
l'Accademia di Platone
336

il Liceo di Aristotele
313

la Stoà e gli Stoici
306

il Giardino di Epicuro

Le scuole nei giardini

Tutte queste scuole erano situate all'interno di ampi giardini, ad eccezione della scuola degli Stoici. C'erano in Atene, fin dal secolo precedente, almeno tre giardini pubblici 1, fuori delle mura della città, ciascuno dotato di un ginnasio, i quali venivano utilizzati per varie attività e furono infine concessi in uso alle scuole dei filosofi.

Il giardino di Academo fu concesso a Platone, e la sua scuola prese il nome di Accademia. Sembra che Platone avesse l'abitazione in un terreno adiacente.

Il giardino di Apollo Licio aveva al suo interno un Peripato, cioè un portico coperto lungo un percorso chiuso, sotto il quale si poteva passeggiare, e venne affidato ad Aristotele, la cui scuola si chiamò Liceo o anche Peripato, con riferimento all'edificio e non perché l'insegnamento vi si svolgesse passaggiando continuamente.

Il giardino di Epicuro, un giardino di delizie, fu invece proprietà privata del filosofo, la cui scuola si chiamò Giardino.

La scuola degli Stoici prende invece il nome da un edificio pubblico, situato entro il perimetro della città, al margine dell'Agorà, che era la piazza della democrazia. Una stoà era un portico coperto a sé stante, non appoggiato a un altro edificio, sotto il quale ci si poteva riparare per discutere. La Stoà Pecile, il portico dipinto, era uno di questi portici ornato all'interno da dipinti che rappresentavano i momenti della gloria di Atene. Sotto questo portico cominciarono a radunarsi i seguaci di Zenone di Cizio 2, che vennero chiamati Stoici. Ma bisogna dire che già la seconda generazione di filosofi stoici abbandonò il ritrovo pubblico in favore di incontri nelle abitazioni private.

Queste informazioni ci vengono dalle fonti storiche e sono in gran parte confermate dalla ricerca archeologica. Tutti i luoghi di cui abbiamo parlato, a eccezione del Giardino, sono identificati, scavati e studiati. Il giardino di Academo e quello di Apollo Licio sono oggi sistemati come parco pubblico. Torniamo ora al vero obiettivo del nostro viaggio, il motivo per cui siamo arrivati fin qua, il proposito di immaginare la vita intellettuale in una scuola di filosofi.

Esiste un collegamento stretto, forse un legame di necessità, tra il pensiero razionale e il giardino. Non il giardino fiorito e profumato che eccita i sensi, bensì il giardino verde e ombroso che non sottrae energia al pensiero. Non so se esista una 'filosofia del giardino' che confermi questa intuizione. Fatto sta che i filosofi Stoici abbandonarono la loro sede aperta sulla pubblica piazza. Ci interessa dunque la scuola nel giardino e, in base al pregiudizio espresso prima a sfavore del giardino di delizie, concentriamo il nostro interesse sul giardino di Academo e sul giardino di Apollo Licio.

1. Oltre al giardino di Academo e a quello di Apollo Licio, un terzo giardino pubblico si chiamava Cynosarge. È forse inutile cercare di spiegare l'origine di questi nomi, perché questo era probabilmente impossibile anche per gli ateniesi del quarto secolo.

2. Non quello dei paradossi, che era di Elea, in Campania.

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