Diario di viaggio

Anche in questa puntata del diario, dopo la visita presso la torre silenziosa di Michel de Montaigne, sono portato a indulgere in un caro ricordo di carattere personale. Il filosofo predilige il pensiero morale, e Seneca in particolare. E qui la mente inevitabilmente si collega al ricordo della mia prima insegnante e madre amatissima. A lei devo alcuni aspetti del mio modo di pensare, il metodo innanzi tutto, e poi il fascino per il mondo antico. A lei è dedicata questa modesta divagazione. Laureata in Lettere Classiche, amava le lingue greca e latina. Nello stanzino attiguo alla mia cameretta, ero studente liceale, erano depositati i suoi libri professionali. Mi piaceva a volte nascondermi nello stanzino e passare il tempo consultando quei libri. Tra i quali era anche la sua tesi di laurea su "La Praetexta Octavia di Seneca". Non dimentico questo bel titolo. Anche questa ero solito sfogliare qua e là, incuriosito dall'idea di una tesi di laurea. Ricordo che in essa si discuteva l'ipotesi che la tragedia Octavia, che ci è stata trasmessa all'interno del corpus delle tragedie di Seneca, non sia in realtà da attribuirsi a questo autore. E un giorno, purtroppo, la tesi di laurea non c'era più. Dopo tanti anni mia madre l'aveva cestinata. Senza sapere che non avevo finito di leggerla.

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