MONTAIGNE – i libri
Di tutti quei mille libri che riempivano la
libreria di Montaigne poco più di un centinaio sono stati
ritrovati. D'altra parte nel saggio "Dei libri" (II,10) Montaigne
ci parla estesamente degli autori da lui preferiti oppure meno
apprezzati, che pensiamo fossero anch'essi presenti nella sua
biblioteca. Anche in altri saggi si leggono citazioni degli autori
classici e anche riferimenti agli scrittori "nuovi", soprattutto
gli storici. Della biblioteca di Montaigne ecco qui di seguito una
rappresentazione molto parziale, basata sulle informazioni sopra
indicate, i libri ritrovati e quelli menzionati. È organizzata per
autori, e distribuita in due armadi, contenenti uno gli autori
classici e uno i nuovi, ciascuno di cinque scaffali, contenenti la
filosofia (soprattutto morale), poeti e prosatori, scienza
naturale e geografia, la storia, e infine religione e teologia. Il
colore grigio significa che l'autore era presente con alcune opere
le quali oggi risultano non più reperibili. Naturalmente c'erano
anche le opere di riferimento (dizionari, grammatiche), oltre che
le opere composte dallo stesso Montaigne e quelle dell'amico La
Boétie, edite da Montaigne.
| Seneca, Plutarco, Lucrezio, Plotino, Cicerone, Aristotele, Platone | |
| Orazio, Terenzio, Virgilio, Sofocle, Catullo, Ovidio, Lucano, Plauto, Marziale | Petrarca, Poliziano, Boccaccio, Ariosto, Rabelais |
| Catone, Varrone, Strabone, Plinio |
|
| Cesare, Diogene Laerzio, Senofonte, Tito Livio, Sallustio, Tacito | N. Gilles, P. Giovio, G. Villani, J. Froissard, Ph. de Commynes, fratelli du Bellay, F. Guicciardini |
| Bibbia, Agostino | Erasmo |
Montaigne aveva una perfetta padronanza del
latino, ma solo una conoscenza scolastica del greco e, per
esempio, l'amato Plutarco lo leggeva tradotto in francese. Non
risulta che possedesse Omero, neanche tradotto. Aveva invece una
buona familiarità con la lingua italiana, approfondita
probabilmente in occasione del suo viaggio in Italia negli anni
1580-81.