Diario di viaggio
Contemplando l'epico mare "ci si ricorda di essere stati dei", ha detto Claudio Magris. In questo luogo però è l'Unico Dio che regna incontrastato, avendo disperso i molteplici antichi numi. Il luogo è ideale per la vita contemplativa come per la vita intellettuale. La biblioteca è fornita di libri di ogni genere. In sottofondo, i suoni della natura si intrecciano con il mormorio della preghiera delle ore canoniche. Lo scriptorium è affacciato sul bosco, e nella luce soffusa il copista legge e trascrive, seguendo le indicazioni delle Istituzioni che conosce ormai a memoria. Il pensatore, presi con sé il rotolo e gli strumenti di scrittura, si inerpica sul monte per sedere su una panca nel bosco, dove liberare il pensiero e prendere appunti. Così facevano in Giappone i poeti monaci itineranti, che si spostavano da un santuario a un altro per contemplare la natura e pregare la divinità, che per loro era la stessa cosa. A sera il filosofo ritorna al monastero. "Quando è notte rimango a sedere tranquillo nell'attesa che si levi la luna luminosa", racconta Matsuo Basho, e allora "con la mia ombra dialogo sul bene e sul male".